Nel libro sono pubblicate tre lettere dal carcere, un articolo e altre testimonianze di Anacleto. Di seguito un breve profilo di questo militante prematuramente scomparso.
Agostino Mariotti, universalmente conosciuto col soprannome di “Anacleto”, nasce il 29 gennaio 1955 a Cremona in una famiglia operaia (il padre è ferroviere). Aderisce giovanissimo al movimento anarchico ed è attivo sia a Cormano dove vive, sia a Milano.
Nel 1976 partecipa alle lotte degli ospedalieri ed è tra i promotori dell’occupazione delle case e degli spazi sociali di via Conchetta 18 e via Torricelli 19 nel quartiere Ticinese e si trasferisce a vivere in via Torricelli. È attivo negli anni successivi presso i due centri sociali anarchici, partecipa alle lotte per il diritto alla casa e alle iniziative contro la repressione.
Il 16 giugno 1981 viene arrestato per presunta partecipazione a banda armata e rinchiuso a San Vittore. Anacleto respinge l’accusa di appartenenza a formazioni marxiste e rivendica la propria militanza anarchica sempre svolta alla luce del sole.
L’intero movimento milanese sottoscrive un appello in suo sostegno.
Il carcere milanese è, in questo periodo, pieno di compagni imprigionati sotto varie imputazioni che continuano la lotta anche durante la detenzione. Per spezzare la resistenza la direzione decide il trasferimento di 139 detenuti. Nella notte tra il 22 e il 23 settembre i prigionieri vengono sottoposti a un pestaggio da incubo e poi caricati sui cellulari per raggiungere le nuove destinazioni. Anacleto viene trasferito a Udine e poi a Parma.
Al processo (febbraio-marzo 1982) cadono le imputazioni relative a banda armata e viene condannato a due anni e sei mesi per la presunta partecipazione a una rapina.
Uscito dal carcere continua la sua militanza negli anni seguenti ed è particolarmente attivo nelle iniziative a sostegno dei detenuti politici.
Muore a Milano il 23 settembre 1997.